LO SPETTACOLO E’ STATO ANNULLATO.
Venerdì 17 febbraio 2023 – ore 21:00
Opera lirica in due atti
Libretto e musica di
Ruggiero Leoncavallo
Personaggi e Interpreti
NEDDA attrice da fiera, moglie di Canio (nella commedia Colombina), Eva Corbetta
CANIO capo della compagnia (nella commedia Pagliaccio), Alessandro Mundula
TONIO lo scemo (nella commedia Taddeo), commediante, Ernesto Morillo
PEPPE (nella commedia Arlecchino), commediante, Luciano Grassi
SILVIO campagnuolo, Daniele Girometti
pianoforte e concertazione Andrea Deutsch Gottfried
allestimento Fabio Midolo
Sinossi
Il “Prologo” si fa portavoce dell’autore ed enuncia i principi informatori e la poetica dell’opera.
La piccola compagnia teatrale itinerante composta dal capocomico Canio, dalla moglie Nedda e dai due commedianti Tonio e Beppe giunge in un paesino del sud Italia per inscenare una commedia. Canio non sospetta che la moglie, molto più giovane, lo tradisca con Silvio, un contadino del luogo, ma Tonio, fisicamente deforme, che ama Nedda e ne è respinto, lo avvisa del tradimento. Canio scopre i due amanti che si promettono amore, ma Silvio fugge senza essere visto in volto. L’uomo vorrebbe scagliarsi contro la moglie, ma arriva Beppe a sollecitare l’inizio della commedia perché il pubblico aspetta. Canio non può fare altro, nonostante il turbamento, che truccarsi e prepararsi per lo spettacolo.
Canio/Pagliaccio deve impersonare nella farsa un marito tradito, ma la realtà prende il sopravvento sulla finzione ed egli riprende il discorso interrotto poco prima, rinfacciando a Nedda/Colombina la sua ingratitudine e dicendole che il suo amore è ormai mutato in odio per la gelosia. La donna, intimorita, cerca di mantenere un tono da commedia, ma poi, minacciata, reagisce con asprezza. Beppe vorrebbe intervenire, ma Tonio, eccitato dalla situazione, di cui è responsabile con la sua delazione, glielo impedisce, mentre gli spettatori, dapprima attratti dalla trasformazione della farsa in dramma, comprendono troppo tardi che ciò che stanno vedendo non è più finzione. Di fronte al rifiuto di Nedda di dire il nome del suo amante, Canio accoltella a morte prima lei e poi Silvio, presente tra il pubblico, accorso sul palco per soccorrerla.
“La commedia è finita!”
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